In questo articolo si parla di:

Come sta cambiando il mondo degli sport invernali? E come tutto l’universo che ruota intorno a questa passione può dare il suo contributo per un mondo migliore. Parte da qui la Virtual Convention del Gruppo Oberalp che presenta, in vista del lancio della FW 2022/2023, una riflessione di 20 minuti per approfondire lo status quo, identificare gli sviluppi e la direzione da seguire per salvaguardare la nostra società.

A tracciare il fil rouge delle riflessioni è Ruth Oberrauch, membro della direzione di Oberalp Group nonché fondatrice del marchio La Munt. Attraverso le sue parole, vengono presentati i dieci interventi che comprendono parole di scienziati, albergatori, gestori di funivie, progettisti e giornalisti. Insomma, dieci protagonisti del mondo della montagna invernale con cui dedicarsi il tempo di riflettere sul particolare periodo storico, ma anche culturale, che stiamo attraversando.

Perché se di cambiamenti climatici si parla da diversi anni, è solo nell’ultimo periodo, complice anche la pandemia mondiale, che si è cominciato a parlare anche di modificazione dei nostri stili di vita e crescita di una nuova consapevolezza mirata a uno stile di vita sano e in linea con le necessità della natura. L’idea di  muoversi con maggior rispetto nell’ambiente, fa sorgere ancora più forte il dilemma di come strutture imponenti quali quelle degli impianti sciistici possano inserirsi in questa nuova consapevolezza.

Secondo Georg Kaser, glaciologo e climatologo di livello internazionale:

“Non è più possibile arrestare il cambiamento climatico, possiamo solo provare a limitarne i danni attraverso un profondo cambiamento sociale, che inevitabilmente comporta delle rinunce”.

Ecco che torna dunque il tema di come poter conciliare usanze e passioni con le nuove necessità di chi si approccia alla montagna. Sul tema turismo montano intervengono sia Herbert Tovagliari che da dicembre 2020 si occupa della gestione del comprensorio sciistico del Cervino, sia Dominik Prantl, giornalista bavarese appassionato e esperto di montagna. Da una parte, la consapevolezza di dover portare le stazioni sciistiche a una ristrutturazione in chiave sostenibile, senza dover pensare di rinunciare al piacere di sciare, dall’altra però la necessità di una nuova concezione di turismo invernale.

“Il turismo è importante per molte regioni – dice Dominik – , ma così come è stato negli ultimi 20 anni non può continuare. Per salvaguardare l’ambiente, sarà fondamentale riorganizzarsi e ridurre il trasporto privato, principale causa delle emissioni di carbonio nel settore del turismo”.

La convention sposta poi il focus sull’evento più importante del prossimo anno, ovvero le Olimpiadi di Pechino, una kermesse che avrà un forte impatto soprattutto in Cina dove il numero degli sciatori è duplicato negli ultimi anni proprio in vista dell’importante appuntamento. Come si potrà gestire il fenomeno e come cambierà il mondo degli sport invernali dopo la chiusura dei Giochi?

Ovviamente una riflessione così vasta, non può che coinvolgere anche lo stesso Oberalp Group cui dà voce anche Josep Castellet, general manager di Pomoca e head of research and innovation del gruppo. Secondo lui le aziende che lavorano nel mondo dell’outdoor, in futuro, non dovranno più essere solamente dei venditori di prodotti, ma intraprendere il ruolo di “school of life”.

Oberalp potrebbe essere una scuola che insegna il valore degli spazi aperti, delle montagne e della natura per tutti noi come persone, come esseri umani? Io credo che pensare a Oberalp come a un’azienda che vende prodotti possa andare bene oggi, ma non sicuramente nel futuro! Dovremo offrire servizi, idee, emozioni, esperienze. Ed è proprio qui il futuro: nelle emozioni, nei servizi e nelle idee.